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Celeste

Presentazione
Scheda tecnica
Foto e Video
Dossiers (PDF)
Rassegna stampa
Biografia essenziale
celeste

Testo
Mariano Dolci e Alessandro Libertini

Regia
Alessandro Libertini

Collaborazione artistica
Lara Albanese e Véronique Nah

Interpreti

Elisa Consagra e Véronique Nah

Luci e scenografia
David Batignani e Alessandro Libertini

Tecnico luci
David Batignani

Foto di scena
Dario Lasagni

Produzione
Compagnia Piccoli Principi, con il sostegno della Regione Toscana, Progetto Pianeta Galileo , Inaf Osservatorio Astrofisico di Firenze, Armunia di Castiglioncello, DSN Dieppe Scène Nationale.

“E’ possibile che a scrutare le stelle per la prima volta con un cannocchiale sia stata proprio una bambina(…) un adulto non avrebbe mai osato (…) A quell’epoca, guardare il cielo più da vicino era come sconfinare in un terreno sacro. Molti pensavano che per osservare il creato Dio ci ha dato gli occhi, perché allora servirsi di un cannocchiale? Come può un “giocattolo” insegnarci qualcosa? E invece magari è stato proprio nel vedere la figlia usare il cannocchiale come un giocattolo, che a Galileo è venuta l’idea di puntarlo verso il cielo”.
Sono parole di Lea, una delle protagoniste dello spettacolo. Siamo nel 1933, a Firenze, nei luoghi dove si respira ancora l’aria di Galileo e di sua figlia suor Maria Celeste. In un'atmosfera ricca di mistero e di colpi di scena, il pubblico è testimone di un incontro segreto tra due educande. Lea e Celeste, ragazze di mentalità molto diverse, intrecciano una conversazione densa di riferimenti al pensiero ed alla vita di Galileo. Dai loro opposti ragionamenti emerge un interessante quesito: le credenze sulla realtà, considerate superate o inadeguate, costituiscono necessariamente un ostacolo o possono contribuire al progresso della conoscenza?

La compagnia ringrazia l’Educandato S.S.Annunziata di Firenze.

 
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